Post by Massimiliano ToninelliDescrivere un mainframe come un computer di grandi dimensioni non è priva
Secondo questa teoria, tutti i calcolatori di 10/15 anni , grossi come
una stanza che pesana più di 10 quintali, dovresti chiamarli mainframes.
Se per mainframe chiami una stanza pieni di dispositivi di elavorazione,
allora anche una rete di servers di pc si dovrebbe chiamare mainframe.
Considera che la IBM non chiama mainframe il modiello i890 che pesa circa
una tonnellata.
Mainframe
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Un mainframe è un computer grande e dotato di elevata capacità di
elaborazione in grado di supportare l'utilizzo contemporaneo da parte di
centinaia o addirittura migliaia di utenti il cui accesso avviene di solito
mediante un terminale.
Storicamente il primo tipo di computer mai costruito, i primi mainframe
avevano una potenza di calcolo e una complessità analoga a quella dei più
semplici microcontroller di oggi. Erano macchine molto complesse, dal costo
astronomico, che richiedevano una manutenzione continua, e che perciò
dovevano essere sfruttate al massimo perché fossero economicamente
convenienti. La storia dei mainframe coincide, fino alla fine degli anni
'70, con la storia dell'informatica e dei sistemi operativi, ed è in pratica
la storia dei metodi escogitati dai programmatori (per meglio dire: dai
matematici, dai fisici e dagli ingegneri) dell'epoca per sfruttare ogni
millisecondo di tempo di elaborazione e ogni byte di memoria disponibile. I
primi sistemi operativi furono progettati appositamente per loro, spesso non
più che semplici monitor.
Dal mondo dei primi mainframe deriva anche il termine bug, tuttora in uso
per designare un errore di programmazione nel software. Infatti essi furono
costruiti quando i fili elettrici avevano ancora guaine isolanti in stoffa
anziché in plastica, ed erano quindi oggetto di attacchi da parte di tarme
ed altri insetti, che causavano cortocircuiti. Perciò capitava ogni tanto
che gli operatori o i programmatori dovessero entrare dentro la macchina a
controllare i fili e a scovare gli insetti (in inglese, appunto, bugs)
annidati negli armadi dei circuiti. In sé era un evento relativamente raro,
ma poiché nessuno ammette con piacere di avere sbagliato, il bug divenne una
scusa molto comune fra i programmatori quando un programma non funzionava
come doveva, tanto che alla fine si finì per parlare comunemente di bug nei
programmi invece che nei computer. E il resto è storia...
Tutti i computer della prima generazione (costruiti con valvole) e della
seconda generazione (transistor discreti) erano mainframe. Con il tempo e
con il nascere di altri tipi di computer, i mainframe sono stati sempre più
relegati a posizioni di nicchia, o come server di fascia alta ed altissima o
come supercomputer: molti dei loro compiti tradizionali sono oggi svolti da
PC o da reti di PC. Tuttavia questo tipo di macchine è ben lungi dall'essere
estinta: anzi, si è evoluta costantemente negli anni, e anche se in molti
casi la loro potenza di calcolo non è molto maggiore di quella di un normale
PC, il mainframe continua ad offrire alcuni vantaggi come la
centralizzazione, la facilità di controllo, un'architettura molto più solida
e flessibile, l'affidabilità superiore; e restano alcuni campi, come
l'informatica bancaria, le server farm e le applicazioni ad alta
disponibilità (mission critical) in cui le qualità di un mainframe lo
rendono ancora oggi la scelta migliore: per definizione, un mainframe nasce
per fare da server, e volendo configurare l'hardware e il software di un PC
perché faccia da server standalone si finisce inevitabilmente per farlo
assomigliare ad un mainframe.